Quasi una settimana fa ho ricevuto la chiamata dalla mia veterinaria di fiducia che mi chiedeva il permesso per inoltrare il mio contatto ad una sua cliente che, “deve cedere il cane di famiglia per problemi improvvisi”. Era sottointeso trattarsi di un Husky e autorizzo subito. La persona mi chiama poco dopo e ci scambiamo qualche informazione al telefono e alla fine ci accordiamo per conoscerci personalmente il giorno seguente al campo dove tengo le mie lezioni di educazione. I proprietari arrivano con due auto dalla pausa pranzo di lavoro, un bagagliaio si apre e la giovane femmina con un guizzo si lancia e ... attraversa la strada! Mi vengono i brividi mentre rivivo un flash back (non è difficile immaginare quale).
Fortunatamente ho la prontezza di riflessi per dire ai proprietari: “Non rincorretela! Con i maschi come va?” Fanno spallucce quindi deduco che, o non lo sanno o va bene. Occorre provare. Restano fermi, scarico velocemente Baloo dall’auto e prendo la direzione opposta alla lupetta: il mio “orso” mi guarda come a dire “ma non vedi che c’è una mia simile? Voglio conoscerla!” Io insisto. La cagnolina è sul marciapiede oltre la ciclabile e la strada non è pericolosa: “Prima vieni con me, andiamo in campo Baloo!” La piccola si stacca per un attimo da una marcatura olfattiva e come sperato inizia a seguirci.
“Piacere io sono Bonita” “ Io sono Baloo e sono un maschio”
Baloo marca su un albero e lei ripete sopra: pericolo scampato, la tengo per il collare il tempo che i proprietari le mettono il guinzaglio. Ora possiamo stringerci la mano e ordinare un caffè al bar del campo.
Lo stress da parte dei proprietari si fa sentire, un po’ per la tragedia appena evitata e molto più per la decisione davvero sofferta di chiedere aiuto. Decidiamo che la caffeina oggi può non fare bene a nessuno ed ordiniamo tre caffè d’orzo. Ho davanti a me una coppia di estranei ed una siberianetta che vuole scollararsi a tutti i costi. Inizia un racconto frenetico e sommatorio della situazione. Mentre ascolto osservo “Bonnie” e penso che ormai di storie ne ho sentite veramente tante; in realtà contrariamente a quello che si può pensare, ascoltare le motivazioni è la parte più noiosa dei colloqui conoscitivi (spero nessuno si offenda). Sembrerà strano, ma i motivi per cedere un cane a mio avviso sono tutti legittimi.
Ora, con queste due frasi, non vorrei sollevare una rivolta di volontari e animalisti. Apro una parentesi giusto per non essere fraintesa. Nemmeno io ritengo giusto soddisfare un capriccio di passaggio portando a casa una creatura in carne ed ossa senza pensare al fatto che rimarrà con noi per si spera moltissimi anni, il cane non è un oggetto e non si gioca coi suoi sentimenti quindi non è assolutamente corretto disfarsene alla prima difficoltà. Fino ad oggi però ho potuto ascoltare tante storie e tutte avevano alla base motivazioni serie quindi adozioni nell’interesse del benessere del cane. Per poter ascoltare, occorre levarsi una parte dei pregiudizi che si hanno quando arrivano le telefonate di chi rinuncia al proprio cane. Pensatemi fortunata, ma fino ad oggi ho ascoltato e conosciuto persone che le hanno provate tutte. Penso inoltre che ricercare il bene per il proprio cane affidandolo a qualcuno che se ne possa occupare meglio di quanto non gli si possa garantire, è semplicemente un atto di amore ragionato.
La coppia si racconta dispiaciuta e nervosa, chiaro che si sentono giudicati e ancora indecisi sul da farsi. Bonita invece scalpita: è un concentrato di energie che non sa nemmeno lei come scaricare. È bella ma di una bellezza tutta sua. Mi ricorda Kody, bianco-nera con il pelo di guardia colore del mantello; ansima stressata e guarda a terra. La vorrei portare a casa con me e glielo faccio presente e per un attimo i ragazzi si illuminano: “starebbe benissimo”, ma non sarebbe comunque una scelta saggia da parte mia squilibrare la famiglia in questo momento e racconto della mia cucciolata in arrivo.
Usciamo dal bar, Bonita è davvero irrequieta cosi decido di aprire il cancello del campo e di liberarla con Baloo. Che spettacolo! Si piacciono subito e ora che sono liberi di correre e misurarsi autonomamente noi affrontiamo il delicato argomento che li porterà a staccarsi dalla cagnolina. E’ necessario fargli capire che è una scelta per sempre e che una volta affidata a una nuova famiglia considerata idonea, non si potrà più tornare indietro. Hanno compreso bene e si rendono disponibili a occuparsi delle spese per la sterilizzazione e a fornirmi libretto sanitario e tutte le informazioni riguardo la loro vita con lei. La giovane Bonita andrà a chi saprà apprezzare la sua vitalità, vedo subito che è socievole con i cani e confidente con le persone e per questo può essere adatta a famiglie dinamiche e perché no, numerose... e io una famiglia così in mente la ho già. Il resto ve lo racconto nel prossimo articolo.
Marta